Brutta avventura per Nathalie Birli, campionessa austriaca di Triathlon attualmente con in forza alla “Vitalogic Astrokalb Radunion Nö”. L’atleta, 27 anni, si stava allenando con la bici a poca distanza dall’abitazione di Graz in cui vive insieme al compagno Martin Schöffmann, da cui ha avuto un figlio. All’improvviso, la Birli è stata aggredita da un uomo che a forza l’ha caricata in un furgone: dopo un breve spostamento, l’atleta si è ritrovata all’interno di un’abitazione isolata, dove è stata legata, spogliata e obbligata a bere alcolici con la forza: “Ha tentato di soffocarmi tappandomi il naso mentre mi versava alcolici in gola, poi mi ha costretta ad entrare in una vasca piena d’acqua”. L’uomo, ha raccontato la Birli, brandendo fra le mani un coltello le ha intimato: “Se fai quello che voglio domani sarai libera”.
Ma sicura che non sarebbe successo, come certa che nessuno l’avrebbe trovata in quel luogo isolato, Nathalie Birli ha iniziato un sottile lavoro psicologico sul suo aggressore, complimentandosi per delle orchidee che aveva in casa: una mossa inaspettata che ha come calmato l’uomo, diventato gentile di colpo. Dopo qualche minuto in cui è riuscita a mantenere la calma, l’atleta ha tentato il tutto per tutto: “Facciamo così: consideriamo tutto questo solo un incidente. Mi lasci andar via e io non racconto niente a nessuno”. L’uomo ci ha pensato qualche istante, poi ha accettato, tagliandole la corda che la teneva bloccata: Nathalie si è rivestita ed è uscita tranquillamente dall’abitazione, accompagnata fino alla porta dal suo aggressore.
Giunta a casa, la giovane ha scoperto che il compagno aveva denunciato la sua scomparsa alla polizia, che grazie al posizionamento Gps della sua bici, è stata in grado di individuare il casolare arrestando l’uomo, di cui non sono state rese note le generalità.