“Ha fatto la fine che meritava”: è solo uno dei tanti commenti che sui social accompagnano la notizia della morte di Richard Huckle, ucciso a coltellate in un carcere dello Yorkshire.
Huckle, 33 anni, condannato nel 2016 a 22 ergastoli per aver ammesso lo stupro di 71 bambini, molti con pochi mesi di vita (anche se si sospetta siano più di 200), era considerato uno dei peggiori pedofili mai apparsi in Gran Bretagna. Il suo nome era comparso sui tavoli delle polizie di mezzo mondo nel 2011, quando un’inchiesta sulla pedofilia aveva scoperchiato l’organizzazione di Brian Way, imprenditore noto nell’ambiente per essere uno dei maggiori distributori di film per pedofili. Way aveva l’abitudine di registrare informazioni sulle centinaia di clienti e sui fornitori, buona parte dei quali residenti nel Queensland, in Australia. L’elenco finisce sulla scrivania di Jon Rouse, capo della “Argos”, una task force creata dalla polizia australiana espressamente per smantellare la rete di pedofilia. Nel corso delle indagini e di diversi controlli incrociati, fra i clienti più attivi spunta il nome di Richard Huckle, orgoglioso autore di numerosi documenti video caricati su un forum frequentato da pedofili.
Mascherandosi da insegnante e missionario, Huckle agiva soprattutto in Malaysia, dove era sbarcato per la prima volta nel 2006, durante un sabbatico dagli studi: si sposta poi in Cambogia, e si iscrive all’università di Kuala Lumpur: aveva trovato terreno fertile, violentando i bambini delle famiglie più povere, quelle che non avrebbero saputo a chi rivolgersi.
La “National Crime Agency” inglese riceve una segnalazione dai colleghi australiani che avverte della sua attività online e dei reati commessi: la polizia lo arresta all’aeroporto di Gatwick, dov’era arrivato per festeggiare il Natale insieme alla famiglia.
In una lucida follia, Huckle teneva un diario dettagliato delle sue violenze, con tanto di nomi, luoghi, date e descrizioni, ed aveva addirittura scritto “Pedophiler & Poverty”, una guida pratica per orientare i pedofili nella più facile realtà mediorientale. Nelle prime pagine, affermava: “Se dovessi provare le mia abilità predatoria in Occidente non durerei un mese: qui invece è tutto più semplice”.
È stato ritrovato senza vita all’interno del carcere di massima sicurezza “Full Sutton”, a East Yorks: secondo una fonte interna, sembra “sia stato accoltellato con un’arma affilata costruita artigianalmente che non è stata ancora recuperata”.