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Daniel e Jordie si erano sposati sapendo bene che lui avrebbe potuto sviluppare lo stesso male che si era portato via suo padre a soli 36 anni. Avevano incrociato le dita, e i timori erano svaniti quando nella loro vita erano arrivati Jasper e Lola, i due figli che entrambi desideravano fin da quanto erano fidanzati. Nel 2017, Daniel inizia a perdere l’equilibrio, trova difficile concentrarsi e sul lavoro dimentica facilmente le cose: i suoi superiori scambiano per disinteresse le prime avvisaglie della malattia e lo licenziano. Si sottopone ad una serie di esami, che alla fine confermano i timori: ha l’Alzheimer.

Daniel ha 30 anni, sa che non gli resta molto da vivere: i medici dicono che è molto comune una sopravvivenza uguale a quella della persona da cui è stata ereditata la malattia. Ma ha due rammarichi enormi che tolgono la tranquillità ai pochi sprazzi di lucidità che la malattia ancora gli concede. Il primo è che non vedrà mai Jasper e Lola crescere, diventare grandi, magari trasformarlo in nonno. Il secondo è che esattamente com’è successo a lui, i due bimbi potrebbero mostrare quanto prima i segni dell’Alzheimer: “È frustrante sapere che il mio corpo sta fallendo, non ho neanche più la forza di prenderli in braccio”. Attraverso una raccolta fondi, Daniel e Jordie hanno messo insieme i soldi necessari per organizzare “il primo e ultimo grande viaggio della nostra famiglia a Disney World, in Florida”.

“Questo è forse il più lento, lungo e crudele addio possibile – ha raccontato sua moglie Jordie in televisione fra le lacrime – sto guardando l’amore della mia vita scomparire davanti ai miei occhi. Ed è un dramma doppio, perché non solo sto perdendo la mia anima gemella e il mio migliore amico, ma sappiamo anche che potrebbe aver trasmesso il gene ai nostri due figli”. Daniel Bradbury ha anche due fratelli più piccoli: il primo si è sottoposto al test risultando negativo, l’altro ha rifiutato. Non vuole saperlo.