I medici del policlinico Le Scotte di Siena usano tutta la pazienza possibile, sanno che Alex Zanardi è un paziente particolare, un personaggio conosciuto e amato. Ma questo porta in dote la morbosità della stampa, che preme per avere qualcosa in più del semplice e scarno bollettino medico.
Nei briefing con la stampa, il professor Sabino Scolletta, direttore del pronto soccorso, ripete che “è presto per fare valutazioni”. Alex, tutt’ora intubato, sedato e in coma farmacologico, è in condizioni stabili ma ancora molto gravi e nei prossimi giorni, quando si procederà ad un lento processo di risveglio, si potrà iniziare a valutare i danni provocati dal terribile scontro fra la sua handbike e il camion che proveniva in senso opposto. “I sedativi non ci consentono di poter fare una valutazione neurologica: il quadro è molto compromesso e impone una terapia farmacologica che consenta al paziente di ritrovare una regolarità”. I medici parlano di “situazione importante dal punto di vista del danno cerebrale” e di “traumi oculari” che potrebbero avere conseguenze pesanti.
Il timore diffuso è che per Zanardi possa prospettarsi un futuro simile a quello di Michael Schumacher. Ad assistere il paratleta ci sono la moglie Daniela e il figlio Niccolò, 22 anni.
Sul fronte delle indagini, condotta dal sostituto procuratore di Siena, Serena Menicucci, gli organizzatori dell’evento a cui stava prendendo parte Zanardi sono stati sottoposti a interrogatorio dei carabinieri. Dalle ultime indiscrezioni, sembra risultare che la gara non fosse stata autorizzata.
L’autista, iscritto nel registro degli indagati per lesioni gravissime da incidente stradale, è risultato negativo ai test di alcun e droga. La sua posizione è difesa da tutti: “Ha fatto il possibile per evitare l’impatto”. Sembra anche che Zanardi, affrontando un tratto in lieve discesa, si fosse distratto filmando il panorama con il suo telefonino.