Non c’è pace per il Nobel: malgrado l’anno di stop per fare polizie dopo lo scandalo sessuale che ha travolto la prestigiosa accademia svedese, i cui lavori sono ripresi quest’anno con le nuove assegnazioni, la “Svenska Akademien” torna sulle prime pagine per una morte eccellente.
Si tratta di Sara Danius, filologa e saggista svedese, la prima donna alla guida dell’Accademia di Svezia che un anno fa era stata costretta alle dimissioni perché travolta dallo scandalo. Aveva 57 anni, e secondo la famiglia da tempo combatteva contro un tumore che la tormentava dal 2014.
Personalità di spicco della cultura svedese, era entrata nell’Accademia nel 2013 per assumere il ruolo di segretario permanente: incarico che secondo l’opinione pubblica e i media l’avrebbe dovuta costringere ad un controllo più ferreo nei confronti dei membri. Invece, un atteggiamento considerato “morbido” aveva permesso al regista Jean-Claude Arnault, marito di Katarina Frostenson, poetessa e membro dell’Accademia, di agire come fosse al di sopra della legge e dei controlli. Le conseguenze erano state devastanti: il regista è stato condannato a due anni per stupro e la moglie si è dimessa.
Tre ore dopo una riunione di emergenza dei membri dell’Accademia, Sara Danius aveva dichiarato che l’ente aveva preteso la sua testa: “L’Accademia desidera che io rinunci al mio incarico di segretario permanente. Mi sarebbe piaciuto andare aventi ma ci sono altre cose da fare nella vita”.
Lo scorso anno, la Danius aveva pubblicato un libro dedicato alla poetica di Bob Dylan, di cui lei stessa era stata fra gli artefici dell’assegnazione del Nobel per a Letteratura al “menestrello del rock”.
Nata a Stoccolma nel 1962, si laurea nel 1989 ricevendo un “Master of Arts” dall’Università di Nottingham e due dottorati di ricerca da altrettanti atenei.