Di Germano Longo
Dal novembre dello scorso anno, quando nelle librerie è uscito “Il se e il ma delle investigazioni”, i due autori, Fabio Federici e Alessandro Meluzzi, fanno incetta di premi. Non è difficile capire il perché: il volume (edizioni Oligo, collana I Saggi), è la raccolta di alcune delle esperienze dirette maturate sul campo da due professionisti della lotta al crimine, con il risultato di un racconto che vuol aprire una finestra sul labirinto di indizi e intuizioni alla base delle investigazioni, ma forse per la prima volta affrontato da due punti di vista diversi: quello di Fabio Federici, colonello dei Carabinieri, crime analyst e Medaglia d’Argento al Valor Civile, e quello di Alessandro Meluzzi, psichiatra, psicologo, psicoterapeuta e crime analyst. Il primo, per mestiere ha la missione di assicurare il colpevole alla giustizia, il secondo tenta invece di addentrarsi nella mente e nei motivi che spesso spingono persone al di sopra di ogni sospetto a trasformarsi in assassini spietati.Ne viene fuori il racconto di una sofisticata partita a scacchi giocata fra la mente dell’assassino e quella dell’investigatore, che in più ha come filtro terminale offrire ai giudici una verità processuale che dev’essere la più solida possibile. A questo, in alcuni celebri casi di cronaca nera, va aggiunta la fondamentale componente mediatica, l’enorme interesse che alcuni delitti suscitano sui media e sul pubblico.
I premi, si diceva: qualche giorno fa, il 6 luglio scorso, Federici e Meluzzi hanno ricevuto il premio per la saggistica assegnato dal Festival “AG Noir” di Andora, quarta edizione di una rassegna dedicata alle infinite facce del noir. Lo stesso riconoscimento assegnato sabato 14 luglio al “Le Carillon” di Paraggi, a Portofino, l’antico tendone per i bagnanti creato nel lontano 1936 e oggi diventato elegante spazio per eventi, fra cui la rassegna “Portofino IncontrAutori”, appuntamento letterario voluto dall’Associazione “Amici di Portofino Onlus” che quest’anno ha scelto di assegnare il premio speciale intitolato alla memoria di Beniamino Migliore, l’ex comandante della stazione dei Carabinieri di Portofino, al volume di Federici e Meluzzi, “Il se e il ma delle investigazioni”.
Il giorno dopo, domenica 15, nuovo premio per il volume scritto a quattro mani dal colonnello Federici e dal dottor Meluzzi. Questa volta a Sarzana, una delle perle della riviera di Levante, nello spezzino, nella spettacolare cornice della “Fortezza Firmafede”, eretta per volontà di Lorenzo il Magnifico, Federici e Meluzzi sono stati gli ospiti conclusivi della sesta edizione del “Premio Letterario Trofeo Città di Sarzana”, manifestazione organizzata dall’associazione culturale “Poeti solo Poeti Poeti”, con il patrocinio della Camera dei Deputati.
Non è un caso, se cresce l’attesa per “Menti insolite, radiografia di cinque femminicidi”, il prossimo lavoro di Fabio Federici e Alessandro Meluzzi, questa volta con l’aggiunta della penna di Massimo Numa, storica firma de “La Stampa”.