Ma quando finisce sui tavoli del laboratorio anatomico della “Health & Science University” dell’Oregon, gli studenti strabuzzano gli occhi: niente, all’interno del corpo di Rose Marie corrispondeva all’anatomia che imparano nei libri di testo. Tranne il cuore, uno dei pochi al posto giusto, la quasi totalità degli organi interni di Rose erano invertiti, al contrario, in modo speculare rispetto alla normalità.
In realtà i testi di anatomia ne parlano: si tratta di “situs invertus”, casi rarissimi – nell’ordine di uno su 50 milioni - in cui la natura decide di rimescolare gli organi, per cause al momento impossibili da accertare. Ma le anomalie di Rose non finiscono qui, perché generalmente anche il cuore non è al suo posto, e chi ne è affetto difficilmente supera i cinque anni di vita. Invece Rose Marie Bentley ha vissuto benissimo per quasi un secolo, nuotando a livello agonistico in giovane età e diventata perfino madre di cinque figli senza alcun problema. Tutto questo, hanno scoperto, addirittura con anomalie che avrebbero dovuto renderle la vita un inferno, come la mancanza della vena cava, il più grande condotto venoso dell’organismo umano, destinato a convogliare il sangue desossigenato dagli organi per indirizzarlo nell’atrio destro della pompa cardiaca. Il polmone destro aveva due lobi invece di tre e il cuore dimensioni maggiori del normale.

L’unica operazione a cui Rose si era sottoposta, in giovane età, era stata un’appendicectomia durante cui è emerso dal referto che il chirurgo aveva indicato l’appendice “nel posto sbagliato”.
“Mia madre - ha raccontato la maggiore delle figlie, Patti Helig, 78 anni - avrebbe voluto diventare un'infermiera, ma non ne ha mai avuto la possibilità. Lo ha fatto solo come ausiliaria volontaria durante la seconda guerra mondiale. Era una sopravvissuta al vaiolo”.