Diffondere la conoscenza e aumentare la consapevolezza dell’anatomia femminile, dare il coraggio di parlare liberamente dei problemi di ginecologica, eliminare lo stigma, i tabù e i pregiudizi che da millenni gravitano intorno al corpo femminile, agire come forum per il femminismo, i diritti delle donne, la comunità LGBT+ e quella intersessuale.
Giusto per togliere di mezzo sul nascere ogni possibile risvolto “pecoreccio” o sessuale, sono questi i serissimi obiettivi del “Vagina Museum”, il primo museo al mondo dedicato all’organo femminile. Secondo un recente sondaggio realizzato dall’organizzazione “Eve Appeal”, che si occupa di finanziare la ricerca sui cinque tumori femminili, il 65% delle donne fra 16 e 25 anni ha ammesso di sentirsi in imbarazzo se deve usare termini come “vagina” e “vulva”. In realtà, anatomicamente, si tratta di due parti ben diverse: la prima è il tubo vaginale che unisce l’apertura alla cervice, mentre la seconda indica la parte esterna dell’organo genitale. Ma l’esempio, in effetti, la dice lunga sulla confusione e la disinformazione diffusa che orbita intorno alla questione.
L’idea del museo è venuta a Florence Schetcher, attrice comica ed esperta in comunicazione, che ha individuato il luogo giusto nelle unità 17 e 18 del “Stables Market”, il mercato di “Camden Town”, la celebre e variopinta zona nel nord di Londra: “Vogliamo infondere in tutte le donne al sicurezza di poter parlare liberamente di una parte perfettamente normale del loro corpo. Non c’è nulla di vergognoso o offensivo nella vulva e nella vagina, come nell’igiene e nel ciclo mestruale. Esiste un mito secondo cui vagina e vulva vadano pulite con prodotti appositi, ma è un falso clamoroso: la vagina è perfettamente autopulente e anzi, in numerose persone l’uso di saponi e prodotti detergenti porta a squilibri batterici che possono provocare infezioni pericolose”.
Rigorosamente ad ingresso gratuito, il Vagina Museum aprirà i battenti il prossimo 16 novembre, dopo due anni di eventi itineranti e una poderosa campagna crowdfunding, e oltre alla collezione permanente, ospiterà mostre a rotazione: la prima si intitola “Muff Busters: Vagina Myths and How To Fight Them”, ovvero i falsi miti sulla vagina e come combatterli.
Immancabile, la parte finale dedicata al merchandising: dagli imperdibili clitoridi all’uncinetto ad adesivi, calamite, collane, maglie, spillette e borse su cui campeggia la frase “Le vagine sono normali”.
INFO PRATICHE
The Vagina Museum
Unit 17 & 18 Stables Market, Chalk Farm Road, Londra
Orari: lunedì-sabato: 10-18. Domenica 11-18
Ingresso: gratuito
Contatti: info@vaginamuseum.co.ok