Un nuovo terremoto sta per abbattersi sul mondo dell’automobile: Carlos Ghosn, presidente dell’alleanza Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, uno dei colossi mondiali, “sta per essere arrestato con l’accusa di violazione dei regolamenti finanziari”.
A divulgare la notizia è stata l’agenzia “Kyodo”, secondo cui il manager sarebbe attualmente sotto interrogatorio delle autorità finanziarie di Tokyo: l’accusa, aver fornito informazioni false circa il proprio compenso (9,7 milioni di euro come Ceo Nissan e 7,4 milioni da Renault nel 2017) e falsificato i bilanci aziendali per diversi anni. Insieme a Ghosn, comportamenti illeciti sarebbero stati individuati anche a carico di Greg Kelly, rapresentative director.
In un comunicato ufficiale, in cui si formalizza il licenziamento di Ghosn, Nissan ha reso noto che al termine di un’indagine interna è stato accertato che i due avrebbero fornito alle autorità della borsa un ammontare di compensi inferiore al percepito, più un uso personale e illecito di asset della società. Ad allertare la procura di Tokyo sarebbe stato il marchio nipponico, che annuncia la “piena collaborazione” con l’indagine penale. Nissan si scusa per le preoccupazione causate agli azionisti, promettendo di continuare a “operare per indentificare i problemi di governance”.
È la fine indecorosa dell’epopea di Carlos Ghosn, manager brasiliano, classe 1954: un passato alla Michelin nel 1996 gli ha aperto le porte prima alla Renault e subito dopo alla Nissan Motor, dopo la fusione dei due marchi.
Immediata la reazione della borsa: a Parigi, il titolo Renault perde oltre il 4%.