"Se contrattualizzi 6 mila persone", dice Maurizio Del Conte, ex (da poco) presidente Antal “le devi far lavorare e pagare. Altrimenti butti mezzo miliardo in due anni. Ed è danno erariale. Inimmaginabile procedere quindi senza un patto con le Regioni, i padroni di casa dei 552 centri per l'impiego, a cui compete la gestione di questo personale aggiuntivo”. Ma Di Maio niente. Il ministro, invece, ha risposto di "andare avanti comunque, a prescindere dalle Regioni. Di accelerare con il bando per il reclutamento e l'affitto del luogo dove svolgere le selezioni, quasi fosse questione di ore". Intanto, il nuovo presidente, Mimmo Parisi, sa che ancora bando per i navigator non c'è: "Non so cosa succederà - ha concluso - ma gli ostacoli giuridici sono ancora tutti lì". L'ex presidente di Anpal, scrive Milano Finanza, si sente sollevato per aver lasciato l'incarico lo scorso 25 febbraio e in un'intervista a Repubblica ha detto: "La pressione era diventata insostenibile. A un certo punto hanno tentato di attribuirmi la responsabilità per un presunto ritardo nell'istruttoria per il reddito di cittadinanza”. "Il ministro Di Maio mi intimava di fare presto con l'assunzione dei 6 mila navigator con una lettera del 19 febbraio. Io rispondo il 21, spiegando che non solo così si crea una catena di precarietà in Anpal Servizi, portando i collaboratori da 1.100 a 7.100. Ma che si rischia una situazione di illegittimità e inoperabilità", ha spiegato Del Conte.