La durissima crisi del turismo causata dalla pandemia, ha messo alle corde i colossi dell’aviazione in tutto il mondo. British Airways, la compagnia di bandiera inglese, ha deciso di mettere all’asta una parte delle opere d’arte che fanno parte del proprio patrimonio per far fronte alla crisi e limitare quanto più possibile i licenziamenti del personale, valutati in 12mila posti di lavoro. Nella collezione risultano opere assai preziose di Damien Hirst, Bridget Riley, Tracey Emin, Anish Kapoor, Chris Ofili e Peter Doig: secondo quanto annunciato dalla compagnia in una nota ufficiale i quadri in vendita attraverso “Sotheby’s” sarebbero una decina, ma senza specificare quali.
Non se la passa molto meglio la Lufthansa, che ha annunciato il taglio di 22mila posti di lavoro (il 16%) in tutto il mondo. La compagnia tedesca ha aggiunto di aver discusso con i sindacati per individuare una forma di “disoccupazione parziale” ed evitare quanto più possibile i licenziamenti in tronco. Pochi giorni fa, Carsten Spoht, a capo del gruppo che possiede anche SWISS, Austrian, Brussel Airline ed Eurowings, ha dichiarato la convinzione della compagnia cha la domanda nel traffico aereo riprenderà molto lentamente e si prevede anche la riduzione di 100 velivoli dei 763 complessivi che compongono la flotta.