La pandemia di coronavirus ha ufficialmente spinto l’Australia nella sua prima recessione economica in quasi tre decenni. Il PIL del Paese ha subito una contrazione del 7% nel secondo trimestre dell’anno, ha dichiarato l’ABS (Australian Bureau of Statistics): un dato che segna il secondo trimestre consecutivo di ribassi, con il PIL ridotto dello 0,3% nel primo trimestre, il calo più forte dal 1959 e anche peggiore del calo previsto dagli analisti e stimato nel 5,9%.
Il governo incolpa della caduta la pandemia e le misure adottate per contenerla, aggiunte a problemi che il Paese si trascinava da tempo. Secondo l’Australian Tourism Export Council, la devastazione dei peggiori incendi della storia, che hanno flagellato il Paese all’inizio di quest’anno, avevano già incrinato pericolosamente i consumi e il turismo.
Nell’ultimo trimestre, le chiusure di alberghi, ristoranti e altri servizi a causa della pandemia hanno chiaramente subito un duro colpo: i consumi delle famiglie sono crollati di oltre il 12%, mentre la spesa per i servizi si è ridotta di quasi il 18%. “Abbiamo fatto tutto il possibile per attutire il colpo - ha commentato da Canberra il tesoriere Josh Frydenberg - la nostra priorità è e continuerà a essere salvare vite umane e garantire che il sistema sanitario australiano abbia la capacità di testare, rintracciare e curare i casi di coronavirus”.
Ma secondo gli esperti, i dolori potrebbero non essere finiti. Secondo la “Reserve Bank of Australia” il ritmo della ripresa resta incerto e legato alla persistenza dell’epidemia. Lo stato del Victoria - il secondo più popolato – in queste settimane sta sopportando restrizioni molto dure, varate dopo un’improvvisa e preoccupante seconda ondata del virus.
La recessione è una svolta imprevista per l’economia australiana, che ha goduto di 29 anni ininterrotti di crescita, in parte alimentata dalla voracità della Cina per le materie prime come minerali di ferro e carbone, mentre il paese cresceva fino a diventare la seconda economia più grande del mondo. La recessione è destinata a tenere sotto pressione la Reserve Bank of Australia, costretta a prendere in considerazione misure per mantenere a galla l’economia: la banca centrale ha già ridotto i tassi di interesse al minimo storico per aiutare imprese e famiglie.
La pandemia ha messo in crisi molte potenze mondiali: Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti - hanno visto le loro economie ridursi drasticamente nella prima metà del 2020.