Partono gli appalti Tav, anzi no. Ora si chiamano avvisi di gara per il versante francese. Scrive il Sole24ore: "L'importante è non perdere i finanziamenti europei per non perdere i fondi Ue - a procedere con gli avvisi di preselezione di mercato per cogliere le manifestazioni di interesse sui 2,3 miliardi di lavori del tunnel della Tav, la società italo-francese Telt, lunedì prossimo approverà l'avvio della procedura, sia pure con una 'clausola di dissolvenza' che consentirà di fermare la procedura prima della firma dei contratti di appalto. A motivare la “clausola di dissolvenza” l'annuncio fatto dal premier alla Telt di voler aprire una fase di revisione del Trattato italo-francese sulla Torino-Lione. Nei giorni prossimi partirà la richiesta a Parigi e anche a Bruxelles di ridiscutere gli accordi, che dovrebbe riguarda sia il progetto sia le quote di finanziamento. Gli esponenti M5S – tra cui la viceministro all'Economia Laura Castelli – cantano vittoria, precisando che i bandi partiranno fra sei mesi. Palazzo Chigi, nella lettera a Telt, invita comunque a “soprassedere dalla comunicazione dei capitolati di gara”, cioè la fase delle offerte. Sarà. Ma la realtà è diversa. Il passo di oggi è strategico per salvanguarda l'infrastruttura più importante del Nord Italia. "Lasciamo che esultino - commentano i manager delle aziende interessate - ma questo è un passaggio determinante". I media legati alla Casaleggio Associati sono contenti pure loro e lodano il premier Conte, l'avvocato nominato dai grillini che, guarda caso, si dichiara contrario alla Tav "dopo avere studiato".
“La Tav andrà avanti, i bandi partono, ma non c’ è soltanto la Tav, di cui comunque discuteremo, sulle modifiche e sulla revisione dei finanziamenti con la Francia e con la Ue, ma ci sono altri 300 cantieri da sbloccare”. Lo sottolinea il vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in un colloquio col “Messaggero”. “Conte, Di Maio e il sottoscritto siamo assolutamente d’ accordo che l’Italia abbia bisogno di uno choc sulle infrastrutture. La discussione sulla Torino-Lione è stata molto utile – sottolinea Salvini – perché tutti i colleghi di governo hanno capito che la Tav va inserita in un discorso più generale, che diventerà operativo già nei prossimi giorni. Approveremo in consiglio dei ministri un decreto urgente, per riavviare, da Nord a Sud, quei 300 cantieri fermi che rappresentano un Paese che non è quello dei cittadini ma era quello del PD e di chi ha governato prima di noi. Un’ Italia immobile. Noi le diamo una scossa”.