È stato il genero a comunicare ai francesi la morte di Jacques Chirac, 22esimo presidente della Repubblica Francese, in carica da 1995 al 2007. Da diversi anni, Chirac si era ritirato dalla vita privata, dedicandosi alla famiglia e ai problemi di salute che l’avevano colpito nel 2005, quando ancora in carica all’Eliseo era stato colpito da un ictus che l’aveva costretto a numerosi ricoveri in ospedale. Nel 2016 l’aggravarsi di un’infezione polmonare aveva fatto temere il peggio.
Parigino, classe 1932, nato in una famiglia borghese nel V arrondissement, Chirac aderisce in giovane età al “gollismo”, entrando per la prima volta nell’Assemblée Nationale nel 1967. È stato fra i fondatori del Rassemblement pour la République e l’Unione pour un Mouvement Populaire, due partiti che rappresentano il centro destra francese.
Primo ministro per Jacques Chirac, nel 1977 era diventato sindaco di Parigi, dove resta in carica fino al 1995, anno in cui si candida per le presidenziali. L’impronta data alla capitale francese resta ancora oggi indelebile: è Chirac a mettere mano al piano regolatore ordinando la risistemazione delle Halles e dell’Avenue des Champs-Élysées, il salotto buono di Parigi.
Il secondo mandato presidenziale sarà tutt’altro che semplice, ma ancora peggio diventano gli anni dopo l’uscita dall’Eliseo. Nel 2007 finisce nel mezzo di un’inchiesta che vuole fare luce su strane assunzioni risalenti agli anni in cui era sindaco di Parigi. Nel dicembre del 2011, il tribunale lo condanna a due anni di reclusione con il beneficio della condizionale per sviamento di fondi pubblici, abuso di potere, interesse privato in atti d’ufficio e ingerenza.