Sono tredicimila, i passeggeri di “Aigle Azur” bloccati a terra in attesa, in attesa che succeda qualcosa dopo l’istanza di fallimento presentata dalla compagnia la scorsa settimana. La compagnia aerea, che lo scorso anno ha trasportato circa 1,9 milioni di passeggeri, il 2 settembre è stata posta in amministrazione controllata e venerdì scorso ha cancellato improvvisamente tutte le proprie attività, dalla cancellazione dei voli alle procedure di rimborso, lasciando nello sconcerto anche i 1.150 dipendenti.
In un’intervista con il canale televisivo RMC, il segretario di stato francese per i trasporti Jean-Baptiste Djebbari ha confermato la crisi: “Ci sono 13.000 passeggeri che hanno acquistato i biglietti della Aigle Azur e dovranno essere rimpatriati, ma le operazioni potrebbero richiedere almeno tre settimane. Delle persone rimaste a terra, 11.000 sono in Algeria, sei in Mali, quindi in Libano, a Mosca e in Senegal. Ho avuto un incontro con tutte le compagnie aeree francesi e ho chiesto loro di fare la loro parte nelle operazioni di rimpatrio. In particolare vorrei ringraziare Air France per aver attivato ulteriori voli per l’Algeria.
Aigle Azur, la più antica compagnia area privata francese, con sede a Tremblay-en-France e base operativa all’aeroporto di Parigi-Orly, è specializzata in collegamenti aerei tra la Francia e l’Algeria, ma l’idea di espandersi a tutto il Maghreb si è rivelata una mossa azzardata.
Per il 49&, Aigle Azur è di proprietà di “HNA Group”, holding cinese che possiede “Hainan Airlines”: un altro 32% fa capo all’imprenditore americano David Neeleman, le cui compagnie aeree includono “JetBlue” e “TAP Air Portugal”, per finire con il 19% dell’uomo d’affari francese Gerard Houa.
La compagnia aerea ha ricevuto 14 offerte pubbliche di acquisto: tra gli interessati ci sono “Air France” e “EasyJet”, mentre il gruppo Dubreuil, proprietario di “Air Caraibes”, avrebbe presentato un’offerta di acquisizione parziale. Nessuna delle offerte, al momento, è considerata “praticabile”.