Esperta di politica russa, 29 anni, poliglotta, figlia di una famiglia agiata di Metz, studi a Oxford, una laurea in diritto internazionale a Parigi, ex stagista all’Unesco: Alexandra De Taddeo ha tutte le credenziali della “Mata Hari”, la spia perfetta, che trasuda così tanto fascino da voler correre ogni genere di pericoli, pur di illudersi di averla conquistata.
La donna che ha distrutto la carriera di Benjamin Griveaux, candidato sindaco di Parigi per “En Marche”, politico della cerchia più ristretta e fidata di Macron, si racconta per la prima volta dallo scandalo che ha minato la politica francese. L’ha fatto concedendo un’intervista al canale francese “M6” dove racconta l’antefatto della love story con Griveaux.
Tutto è iniziato nell’aprile del 2018, ma solo virtualmente, con messaggi attraverso i social parlando di politica, lentamente trasformati nella voglia di conoscersi di persona: lei è bella, libera, moderna, disinibita, lui un giovane ministro con una brillante carriera davanti.
Si incontrano a Parigi, a casa di lei, dove va in scena il solo e unico rapporto sessuale di questa vicenda, perfino “un po’ deludente - confida Alexandra – ma capita spesso quando ci si conosce prima in modo virtuale”. Dopo quell’incontro, il rapporto tra i due prosegue com’era iniziato, ma con un po’ di pepe in più: video e messaggi a sfondo erotico che lei decide di conservare sullo smartphone come prova, “Per poter eventualmente dimostrare un giorno che era lui a insidiarmi”.
È Alexandra a voler chiudere la storia un anno dopo, annunciando al politico di aver conosciuto l’uomo della sua vita, Piotr Pavlensky, un controverso artista russo più volte finito sulle pagine di cronaca per esibizioni di nudità e autolesionismo, nonché editore della rivista “Political Propaganda”. Da quando è esploso lo scandalo Griveaux, lo stesso giudice che li ha incriminati per violazione della privacy e diffusione di immagini di natura sessuale senza consenso, le ha ordinato di non avere più contatti con Pavlensky: “È molto dura – ammette – perché lo amo. Ma so che tutto questo finirà per unirci ancora di più”.
Rischiano due anni di carcere e 60mila euro di multa, ma Alexandra è tranquilla, continua ad affermare che non sapeva delle intenzioni del fidanzato, che ha diffuso le immagini sul sito PornoPolitique”: “Sul principio mi sono arrabbiata, poi ho capito che il gesto è anche nel solco delle mie convinzioni politiche”. Poche e sferzanti le uniche parole riservate alla vittima, Benjamin Griveaux, sposato con tre figli di 7 e 5 anni, più uno di 8 mesi, “costretto a farsi da parte prendendo atto della sua ipocrisia. Forse questa storia costringerà la classe politica ad essere un po’ più onesta, pensando bene a quello che racconta in pubblico e a ciò che fa in privato”.