La principessa Hassa bint Salman Al Saud, sorella del principe ereditario Mohammed bin Salman, nonché uno dei 13 figli avuti da 5 mogli diverse del re dell’Arabia Saudita Salman bin Abd al-Azīz Al Saʿūd, non è esattamente una personcina accomodante. Qualche ora fa, un tribunale di Parigi l’ha dichiarata colpevole di lesioni, violenza privata e sequestro di persona nei confronti di Ashraf Eid,un idraulico che tre anni fa si era occupato della ristrutturazione del suo lussuoso appartamento nella capitale francese. Non contenta di alcuni atteggiamenti del povero Eid, la principessina ha ordinato alla sua guardia del corpo di picchiare e umiliare l’artigiano. La nobildonna è stata condannata in contumacia a 10 mesi con la condizionale e multata di 10.000 euro, mentre il bodyguard a otto mesi di reclusione con sospensione della condanna e ad un risarcimento pari a 5.000 euro.
Ashraf Eid, cittadino francese di origine egiziane, aveva raccontato che il bodyguard della principessa l’aveva prima accusato di aver scattato delle foto senza autorizzazione, quindi colpito e immobilizzato: gli ha puntato una pistola alla testa e gli ha ordinato di baciare i piedi della principessa.
Emmanuel Moyne, l’avvocato della principessa, ha dichiarato: “Con grande incredulità e indignazione abbiamo ricevuto questa sentenza. Impugneremo la decisione dimostrando che la principessa è totalmente innocente delle accuse che le sono mosse”.
Eid stava lavorando in uno dei bagni dell’appartamento affacciato sull’esclusiva Avenue Foch, nel centro di Parigi, di proprietà del re saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud, e ha fotografato alcuni mobili “per avere un riferimento delle tinte”, quando ha notato il riflesso della principessa sullo specchio. Immediatamente, la principessa ha ordinato alla sua guardia di requisirgli il telefono: “Siete tutti uguali, bastardi, cani. Imparerai come ci si deve rivolgere ad una principessa membro della famiglia reale”. Il bodyguard gli avrebbe puntato una pistola alla nuca lasciandogli due scelte: “Baciare i piedi della principessa o rischiare un’altra dose di botte”.
Quando è riuscito ad uscire dall’appartamento, l’idraulico è corso alla polizia, che nei giorni successivi ha interrogato la principessa rilasciandola. Tre giorni dopo, lei ha lasciato la Francia. Un giudice ha tentato di contattarla più volte senza mai riuscire a raggiungerla: alla fine è stato costretto a emettere un mandato di cattura internazionale.