Letteralmente travolto dagli sviluppi dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, il premier Joseph Muscat sarebbe prossimo alle dimissioni. La decisione, come svela il quotidiano “Times of Malta, era nell’aria, anche se Muscat sembrava in un primo momento intenzionato a resistere altri sei-otto mesi in carica, ma l’improvvisa crisi politica l’avrebbe convinto a comunicare la scelta al suo governo e al presidente George Vella, da cui si sarebbe recato nelle scorse ore. Secondo alcune fonti, il premier avrebbe intenzione di comunicare le sue dimissioni in un discorso televisivo a reti unificate, nel tentativo di prendere le distanze da Yorgen Fenech, il re dei casinò maltesi accusato di essere il mandante dell’omicidio del giornalista 53enne, ma soprattutto in stretti rapporti con il governo in qualità di direttore generale della cordata che si era aggiudicata l’appalto per la costruzione della nuova centrale a gas di Malta.
Non è ancora chiaro se il vice primo ministro Chris Fearne subentrerà alla guida del paese fino a gennaio, quando Malta dovrebbe andare al voto per avere un nuovo governo.
Nato a Pietà, località a pochi km da La Valletta, Joseph Muscat, 45 anni, è stato eletto primo ministro di Malta il 9 marzo del 2013. Il suo nome, insieme a quello della moglie, era comparso nell’inchiesta dei “Panama Papers”, e malgrado sospetti di conti segreti all’estero e di interferenze dei servizi segreti russi, nulla sembra scalfire la sua carriera politica. Il suo mandato, secondo gli analisti, sarà comunque ricordato per una crescita economica impressionante e un basso livello di disoccupazione, anche se offuscato da accuse incessanti di corruzione, clientelismo e danni all’ambiente.