È un caso che sta facendo discutere la Russia, quello di un uomo arrestato per aver ucciso cinque persone dopo aver chiesto loro di non fare tanto rumore durante il blocco imposto dalla pandemia di coronavirus. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa TASS, che ha raccolto le poche informazioni filtrate dal Comitato Investigativo Russo, la strage sarebbe stata causata da una discussione fra vicini sfociata in acceso litigio. L’incidente è avvenuto nel villaggio di Yelatma, nella regione di Ryazan, nella Russia occidentale. Una zona che, come la maggior parte delle regioni del Paese, ha imposto il completo isolamento ai residenti per prevenire la pandemia.
“Gli agenti di polizia sono arrivati sulla scena dopo una telefonata che avvisava di una sparatoria: un residente dell’edificio, classe 1988, è stato arrestato a poca distanza da dove sono stati rinvenuti i corpi di cinque persone: quattro uomini e una donna”.
Dal balcone del suo appartamento, l’uomo avrebbe prima “chiesto a un gruppo di quattro giovani uomini e a una ragazza di fare meno chiasso”. Dopo uno scambio verbale diventato sempre più accesso, l’uomo sarebbe rientrato nel suo appartamento per prendere una pistola che detiene con regolare licenza e di aver aperto il fuoco: tutte e cinque le vittime sono morte all’istante.
Un portavoce del tribunale distrettuale di Kasimov ha confermato che l’uomo ha confessato l’incidente nel corso dell’interrogatorio, dicendo di aver agito per legittima difesa.