È il quotidiano francese “Le Parisien” a infrangere la cortina di silenzio e riservatezza che circonda Michael Schumacher dal 29 dicembre 2013, quando fu vittima di un banale incidente sugli sci dalle conseguenze disastrose sulle nevi di Méribel.
Il sette volte campione del mondo di F1 si sta sottoponendo ad un innovativo trattamento di trasfusioni di cellule staminali che dovrebbero ottenere “un’azione anti-infiammatoria sistemica”. Secondo l’indiscrezione, è il terzo viaggio di Schumi verso Parigi: i primi due al “Pitié-Salpetriere” per alcuni esami, l’ultimo all’ospedale “Georges-Pompidou”, nel XV arrondissement di Parigi, ma tutto si svolge nel massimo riserbo, come sempre. Schumacher viene trasportato su un’ambulanza privata con targa svizzera e una barella ipertecnologica circondata da guardie del corpo e uomini della sicurezza dell’ospedale non lascia intravedere nulla.
Ad attenderlo il professor Philippe Manasché, 69 anni, uno dei più noti pionieri della terapia cellulare ma anche nome di spicco dell’istituto del cervello e del midollo spinale. Il medico ha ideato un sistema di infusione per via endovenosa preparato in laboratorio con le cellule staminali. Al suo fianco Gerard Saillant, altro medico passato alle cronache per aver rimesso ordine fra i legamenti di Cristiano Ronaldo restituendolo ai campi di calcio.
La consegna del silenzio, per i due medici come per tutto l’ospedale, è totale: nessuno conferma e nessuno smentisce. L’unica indiscrezione è che la terapia sarebbe dovuta cominciare lo scorso luglio, ma un malanno del celebre paziente aveva costretto i medici e la famiglia Schumacher a rimandare. L’ex campione del mondo dovrebbe tornare in Svizzera nei prossimi giorni.