A poche ore di distanza dall’accaduto, l’Europa scopre di aver sfiorato una rischiosa e devastante escalation militare. Tutto inizia sabato, quando mentre era in corso un’esercitazione militare russa i satelliti dei servizi segreti americani hanno rilevato il lancio di diversi missili balistici. Immediatamente è scattato l’allarme nella base militare statunitense di Ramstein, in Germania: poco dopo, gli ufficiali della difesa statunitense confermano il lancio di missili e per diversi minuti, mentre gli altoparlanti della base ordinano ai militari di assumere l’assetto di guerra, si respirano dubbi e incertezze su se e come reagire.
I dati forniti dai satelliti permettono di capire che i quattro missili sono partiti da un sottomarino nucleare russo in immersione nelle acque del Mare di Okhotsk, al largo della Russia occidentale.
Nella nota ufficiale, la “US Air Force Europe-Army Africa” spiega l’accaduto: “Il centro di controllo della base di Ramstein ha ricevuto l’allarme attraverso un sistema di notifica dell’avvenuto lancio di missili. Il centro ha seguito le procedure corrette agendo in modo tempestivo per aggiornare il personale. Nessun aereo o pilota statunitense è decollato. Il lancio dei missili è stato identificato come parte di un programma di addestramento. Monitoriamo costantemente e regolarmente eventuali minacce dirette verso le nostre forze e i nostri alleati”.
La dichiarazione non attribuisce i missili in modo ufficiale ai russi, anche se diversi alti ufficiali – in via confidenziale – l’hanno invece confermato nelle ore successive. Un alto funzionario del Pentagono ha ammesso che l’esercito russo aveva emesso un “avviso alle forze aree” che copriva un periodo di diversi giorni, avvertendo di evitare un’area specifica a causa dell’intensa attività militare. Una procedura tipica di notifica.
Ma qualcuno al Pentagono fa notare che l’incidente rappresenta un precedente preoccupante, perché date le tensioni fra Stati Uniti e Russia, il timore di un più o meno voluto errore di calcolo o l’errore umano, sono sempre possibili.