Il segretario di Stato USA Mike Pompeo è sicuro: Assange sarà estradato presto negli Stati Uniti dove rischia, in teoria, anche la pena di morte o comunque l’ergastolo. Il fondatore di Wikileaks, accusato di spionaggio dagli Stati Uniti e arrestato dalle autorità britanniche l’11 aprile scorso, dopo 6 anni trascorsi in una stanza dell ’ambasciata dell’Ecuador a Londra, sarà processato probabilmente da una corte federale di New York.
Sul capo di Julian Assange pendono altri 17 capi di accusa e rischia 200 anni di carcere. Ma alcune “rivelazioni” messo a reptaglia la vita di agenti segreti e di funzionari Usa e Nato e la condanna potrebbe arrivare sino alla pena di morte. La Gran Bretagna, se non verrò assicurato il non ricorso alla pena capitale, bloccherà l’estradizione. Al centro del processo la diffusione di informazioni coperte dal segreto da parte di Wikileaks, che nel 2010 pubblicò centinaia di migliaia di documenti militari e diplomatici. Il governo dell’Ecuador ha assicurato che, nel momento in cui ha ritirato l’asilo all’australiano, ha ricevuto garanzie scritte da Londra secondo cui Assange non verrà estradato in un Paese in cui potrebbe subire torture o essere condannato a morte. Resta il rebus delle condizioni fisiche di Assange, detenuto in carcere di massima sicurezza. Secondo alcune fonti, la sua salute sarebbe in pericolo per una serie di gravi patologie.