Ringalluzzito dai festeggiamenti per la “Brexit”, l’uscita della Gran Bretagna dall’odiata UE che lo consegna alla storia come l’uomo che ci è riuscito, Boris Johnson alza i toni con Bruxelles.
Secondo alcune indiscrezioni diffuse dai media, nel discorso che terrà oggi, BoJo sembra intenzionato ad adottare la linea dura, quella di chi non è disposto a cedere ai diktat degli impettiti burocrati europei. In pratica, la GB non avrebbe intenzione di piegarsi ai “level playing fields”, il programma che in cambio di un accordo di libero scambio, obbliga la Gran Bretagna a restare allineata all’UE in termini di aiuti di Stato, standard sociali, ambientali, sanitari e fiscali, per evitare la concorrenza sleale. Roba che Johnson ha sottoscritto, ma che sembra pronto a rimangiarsi, paventando un “No Deal”, l’uscita senza alcun accordo che fin dall’inizio della Brexit è stato uno visto come lo scenario peggiore e potenzialmente devastante. BoJo punta ad un accordo di libero scambio sul modello di quello canadese.
Opzioni che difficilmente passeranno a Bruxelles, dove l’idea di concessioni è ferma al palo. Due versanti opposti che facilmente si tradurranno in un nuovo calvario lungo 11 mesi, quelli che separano la Gran Bretagna dalla definitiva uscita dall’orbita UE.