Dopo Roma e Palermo, il presidente cinese Xi Jinping e la sua folta delegazione si spostano in Francia, ultima tappa del breve tour europeo. Il programma in terra francese, strettissimo e rigoroso come sempre, prevede una visita di stato nel Principato di Monaco e un incontro con cena privata fra il presidente cinese ed Emmanuel Macron in scena a “Villa Kérylos”, a Beaulieu-sur-Mer, spettacolare ricostruzione di un’antica villa greca dell’isola di Délos.
Nizza, già nei giorni precedenti all’arrivo del presidente cinese, ha messo in campo un’imponente cintura di sicurezza che circonda totalmente l’Hotel “Negresco”, il celebre e lussuoso albergo al 37 della Promenade des Anglais, con 124 camere e suite arredate con opere d’arte, secondo il gusto della sua storia proprietaria, la collezionista Madame Augier. La celebre passeggiata di Nizza è chiusa in entrambi i sensi anche ai mezzi pubblici, come bloccate sono le vie di accesso: divieto di aprire le finestre e terrazze delle abitazioni che si affacciano sulla Promenade tra rue Meyerbeer e il ponte Napoléon III, chiusura delle stazioni ferroviarie e di cinque uscite dell’autostrada A8, limitazione del traffico aereo. Oltre all’ombra scura dell’attentato di quattro anni fa, costato la vita a 89 persone, c’è nell’aria la minacciosa promessa dei “Gilet Jaunes”, che hanno annunciato una manifestazione a Nizza proprio nei giorni del soggiorno di Xi Jinping. Ad accogliere il presidente cinese all’aeroporto “Nice Côted’Azur”,il ministro degli esteri Jean-Yves Le Drian, il sindaco di Nizza Christian Estrosi e il prefetto delle Alpi Marittime.
Com’è ormai noto, Xi Jinping si è fatto precedere al “Negresco” dal suo letto, dal quale non si separa mai, ma non è il primo capriccio (e non sarà l’ultimo), che si è sentito riecheggiare lungo gli eleganti corridoi dei Negresco.
Nel tempo sono stati ospitati Salvador Dalì, i Beatles e la Regina Elisabetta II, ma i peggiori ricordi del personale risalgono al 1988 con l’arrivo di Michael Jackson, che aveva in programma un concerto allo stadio “Charles Ehrmann”, ma prima di arrivare con il suoi entourage chiede due cose: l’installazione di una palestra adiacente alla sua suite e l’affitto di cinema completo per assistere ad una copia del film “Roger Rabbit” che gli era stata recapitata dagli Stati Uniti prima dell’uscita nelle sale.
Per accontentare Elton John, un altro ospite illustre, il personale ha dovuto allineare sul letto 200 paia di occhiali per permettere all’artista inglese di scegliere quale avrebbe indossato, mentre una stanza era prenotata per ospitare esclusivamente la sua collezione di binocoli ad una temperatura controllata di 19°. Elton, cliente di lunga data del Negresco, ha ambientato lì il videoclip di “I’m still standing”.
Ma forse il peggio l’ha raggiunto il fratello del re dell’Arabia Saudita, giunto al Negresco con il suo seguito di 50 persone per una vacanza di otto giorni. Insieme al gruppo viaggiavano 1000 bagagli e alcuni mobili della famiglia reale, ovviamente da sistemare con ogni cura.
Il 25 luglio del 2010 Prince raggiunge la sua suite al Negresco prima del concerto in programma a Nizza. Ma irritato dalle opere d’arte che impreziosivano la stanza, il “folletto di Minneapolis” esce dall’hotel rifugiandosi nella limousine parcheggiata per strada, in attesa di essere portato all’Hotel Martinez di Cannes.