A scatenare la rissa è la presenza di “Altaforte Edizioni”, casa editrice vicina ai movimenti neofascisti diretta da Francesco Polacchi, che in una recente intervista a “Repubblica” si è definito “coordinatore regionale per la Lombardia di Casapound e fascista”. Quanto basta per scatenare le defezioni: inizia Zerocalcare, pseudonimo del fumettista Michele Reich, seguono a ruota il collettivo di scrittori “Wu Ming”, il saggista Carlo Ginzuburg e Carla Nespolo, presidente nazionale dell’Anpi. Per tutti, l’accusa è la stessa: “L’intollerabile presenza di una casa editrice che pubblica libri elogianti l’idea del fascismo”.
Una scelta che il comitato organizzatore respinge appellandosi “al pluralismo, la discussione e il dialogo che sono fondamento della democrazia”. A nulla sono valse le rassicurazioni del direttore del Salone Nicola Lagioia, che ha parlato di uno stand “di 10 metri quadrati contro i 60mila della kermesse, e nessun tipo di incontro ufficiale sui 1.200 previsti”. Parole che non hanno fermato nemmeno lo scrittore Christian Raimo, consulente editoriale dell’evento, che ha rassegnato le proprie dimissioni.
Insomma, quanto basta per far suonare gli allarmi dell’organizzazione e dei vertici cittadini, con appelli a non boicottare il Salone lanciati in sequenza dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, che malgrado non gradisca la presenza della casa editrice, chiarisce che “non esistono elementi per negare l’accesso”. Sulla stessa linea la sindaca Chiara Appendino, che a sua volta ricorda l’antifascismo che fa parte del tessuto e della storia di Torino e l’intenzione di “non abbandonare il campo, perché le idee si combattono con altre idee, ancora più forti”. Fra i primi a raccogliere l’appello a non boicottare il Salone del Libro la scrittrice Michela Murgia.
A esprimere dubbi è invece la stessa Altaforte, la casa editrice che al salone presenta il libro del vicepremier “Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio”. Il responsabile dell’editrice sovranista si chiede “In caso di attacchi chi si prende la responsabilità? Credo che Torino abbia problemi maggiori rispetto alla nostra partecipazione al Salone del Libro. È una citta industriale senza lavoro, amministrata molto male da una sindaca che non fa nulla per portare investimenti”.
La 32esima edizione del Salone del Libro di Torino, come di tradizione ospitata al Lingotto Fiere e all’Oval, si annuncia come sempre ricca di ospiti illustri. Fra il 9 ed il 13 maggio, nei 60mila mq del Lingotto passeranno Jovanotti, Alberto Angela, Sophie Kinsella, Alessandro Baricco, Daria Bignardi, Samantha Cristoforetti, Pippo Baudo, Marco Missiroli, Philippe Daverio, Massimo Cacciari, Abel Ferrara, Sandro Veronesi, Luis Sepùlveda, Paola e Claudio Regeni e molti altri.
Invariati i prezzi: € 10 intero, € 8 ridotto, bambini da 3 a 6 anni € 2,50, giovani da 7 a 26 € 8. Il Salone è aperto giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 21. Tra le novità, i 2 ingressi alla fiera: si potrà entrare da via Nizza 294 e da via Mattè Trucco 70.