I circa 6.000 costumi per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atene, nel 2004, li aveva creati lei: nessuno meglio di Sophia Kokosalaki avrebbe potuto interpretare in chiave moderna lo stile della Grecia antica e la modernità.
Sophie è morta nelle scorse ore, a 47 anni, portata via da un male incurabile: aveva un marito, una figlia e un grande talento. Era considerata la regina del “drappeggio”, e da anni aveva stretto una collaborazione con Renzo Rosso, il fondatore della “Diesel”, fra i primi ad esprimere il proprio dolore per la scomparsa.
Sophia Kokosalaki era nata ad Atene nel 1972: studia letteratura greca e si trasferisce a Londra, laureandosi alla “Central Saint Martins College of Art and Design”. Nel 1999 crea il marchio che porta il suo nome, ricevendo premi e riconoscimenti come miglior stilista della nuova generazione. La chiamano per disegnare le collezioni di “Ruffo Research”, ma la collaborazione dura soltanto due anni, poi Sophia torna ad occuparsi del proprio brand, che vende qualche anno dopo a “OTB” di Renzo Rosso ampliando il business anche negli accessori e la bigiotteria. Due anni dopo ci ripensa e acquista nuovamente il proprio marchio per lanciarlo da indipendente.