L’attacco frontale di piatti vegan che simulano la carne, ormai sempre più diffusi e parecchio graditi anche negli Stati Uniti, patria di hamburger e hot-dog, ha convinto un colosso della ristorazione fast-food a prendere delle contromisure. “Arby’s”, la più grande e diffusa catena di locali di tutta l’America, con 3.300 ristoranti e fatturati record, sta per lanciare sui propri menù un piatto che rappresenta un’ironica provocazione. L’hanno chiamato “Marrot”, incontro lessicale fra “meat” (carne) e “carrot”, la carota. La forma è quella di una carota arancione, ma di vegno non ha nulla: è fatta di carne di tacchino tritata, condita e arrotolata fino a dargli la forma voluta. Viene cotto sotto vuoto, ricoperto di polvere di carota per regalargli il tipico colore arancione e guarnito con un coreografico ciuffo di prezzemolo. Secondo Arby’s, si tratta del primo esempio di “megetables”, piatti che riproducono forme vegetali ma che in realtà esaltano la carne a cui il colosso del fast-food sta lavorando. Nelle specifiche di Marrot anche il contenuto proteico, che garantirebbe il 70% dell’apporto giornaliero di vitamina A.