La notte del 4 giugno 1994, il cinema, il teatro e la commedia italiana diventano più poveri di colpo: Massimo Troisi, reduce dalle riprese del suo ultimo film, “Il Postino”, girato fra Pantelleria, Salina e Procida, era ospite in casa della sorella a Roma. Muore nel sonno, a 41 anni, per un attacco cardiaco. Era nato a San Giorgio a Cremano, periferia di Napoli, e si era avvicinato al teatro per caso, formando insieme ai suoi amici Lello Arena ed Enzo Decaro “La Smorfia” un trio di cabaret che esplode nella fucina televisiva di “Non Stop”. La loro è una napoletanità che pur attingendo dalla tradizione ironica e amara di Eduardo e Totò come alla mimica di Buster Keaton, trova una cifra comica del tutto nuova e inedita. Il clamoroso successo permette a Massimo di girare il suo primo film, “Ricomincio da tre”, pellicola rivelazione della stagione cinematografica 1981: costata 400 milioni di lire, incassa 15 miliardi. Per il resto del decennio, Troisi si concentra sul cinema: interpreta 12 film dirigendone quattro. Affetto fin da piccolo da febbre reumatica, complicata da una degenerazione della valvola mitralica, subisce diversi interventi al cuore: l’ultimo a Houston, in America, poco prima dell’inizio delle riprese de “Il Postino”. Riposa nel cimitero di San Giorgio a Cremano, vicino ai suoi genitori.