È stato il “South China Morning Post” a confermare la morte di Li Wenliang, l’eroico medico oculista 34enne che aveva tentato di dare l’allarme davanti ai primi 7 casi di un virus che a lui era parso un ritorno della temibile Sars. Per questo era stato denunciato per procurato allarme, multato e sospeso dall’ospedale dove lavorava. Sarebbero passate altre due settimane, prima che le autorità sanitarie cinesi ammettessero pubblicamente la presenza del virus. Se l'avessero ascoltato, avremmo risparmiato 28.149 casi e 565 morti, compresa la vita di Li Wenliang, ricoverato all’ospedale di Wuhan e ormai da giorni tenuto in vita solo dalle macchine, fin quando il suo cuore ha ceduto.