Vulcanico, geniale, eccentrico, eccessivo: definire Phil Spector non era impresa semplice. Newyorkese classe 1939, fu il primo produttore discografico a unire il mestiere con quello di compositore ed esecutore, tanto da finire fra i 100 migliori artisti di sempre. Inventore del “Wall of Sound”, una tecnica che consiste nel registrare strumenti di intere orchestre sovrapponendoli più volte fra loro, dopo aver lavorato con Ben E. King, Leonard Cohen, Ike e Tina Turner e i Ramones, portando al successi brani come “Be my Baby” e “Unchained Melody”, vola in Inghilterra e inizia il sodalizio con i Beatles: si dedica ai nastri “scartati” dal gruppo fino a creare il capolavoro “Let it Be”. Scompare dalle scene negli anni ’90 per ricomparire nel 2003, quando viene accusato dell’omicidio della modella Lana Clarkson, trovata senza vita nella sua residenza. Processato e condannato all’ergastolo, si è spento a 81 anni per le complicanze da Covid-19 nel penitenziario californiano in cui stava scontando la pena.