La mattina del 15 novembre del 2000, il corpo senza vita di Edoardo Agnelli viene ritrovato ai piedi del trentacinquesimo pilone del viadotto “Generale Franco Romano”, sull’autostrada Torino-Savona, all’altezza di Fossano. La magistratura chiuderà velocemente le indagini con l’ipotesi del suicidio. Il primogenito dell’avvocato Agnelli e di Marella Caracciolo aveva 46 anni, e da sempre nutriva scarso interesse per l’azienda di famiglia e i beni materiali, preferendo di gran lunga la ricerca filosofica e spirituale. Compariva di rado in pubblico, e i tentativi del padre di inserirlo nella vita familiare, nominandolo nel consiglio di amministrazione della Juventus, si erano rivelati un fallimento. Nel 1990 il suo nome aveva fatto il giro del mondo dopo l’arresto per possesso di droga a Malindi, in Kenya. Una delle più calzanti definizioni la darà anni dopo Lapo Elkann, suo nipote: “Era un insofferente che soffriva”.