Franz Reichelt era nato a Vienna nel 1879, ma a 19 anni si era trasferito a Parigi per mostrare al mondo le collezioni di abiti femminili che realizzava con le proprie mani. Parallelamente all’attività della sua sartoria, diventata un punto di riferimento per le signore della Ville Lumière, Reichelt coltivava da sempre la passione per il volo. E unendo mestiere e hobby, aveva creato una sorta di tuta-paracadute studiata per aprirsi come una sorta di deltaplano, assicurando un atterraggio sicuro. L’invenzione aveva un problema non da poco: 70 kg di peso. Dopo aver testato la tuta con diversi manichini, sfracellati a terra uno dopo l’altro, il sarto viennese era riuscito a forza di tentativi ad abbassare il peso della sua tuta a 25 e poi a 9 kg, chiedendo l’autorizzazione per un test definitivo dalla Tour Eiffel. Alle 8:30 del mattino del 4 febbraio 1912, Reichelt si presenta puntuale, ma senza manichini: ha la tuta addosso, sale su uno sgabello, prende fiato, controlla il vento, poi sorride e si lancia. La scena, ripresa da numerose telecamere, è agghiacciante: Franz Reichelt fu avvolto dal suo stesso paracadute schiantandosi al suolo dopo un volo di 57 metri con un rumore sordo. Secondo l’autopsia, a ucciderlo non è stato il salto, ma un arresto cardiaco durante la caduta.