L’8 aprile del 1974 nasce a Odessa, Texas, Christopher Scott Kyle. Ha otto anni quando riceve dal padre il primo fucile della sua vita, con cui impara ad andare a caccia mostrando un’ottima mira. Nel 1996, dopo aver abbandonato il college, si arruola nei Marines dichiarando di avere molto interesse per le operazioni speciali. Cinque anni dopo entra nei “Navy Seal”, le leggendarie forze speciali statunitensi, impiegate soprattutto in conflitti non convenzionali. Completato l’addestramento come “sniper”, Kyle è assegnato al plotone “Charlie” della guarnigione di Coronado, in California. Nel 2002 viene inviato in Kuwait: passa da Nassiriya a Fallujah, dove la sua mira diventa leggendaria. Come cecchino abbatte 255 guerriglieri iracheni, di cui 160 ufficialmente confermati dal Pentagono. Ritorna in patria con il massimo degli onori, e sceglie di occuparsi di ex militari con problemi di stress post-traumatici. Il 2 febbraio 2013, l’ex marine Eddie Ray Routh lo uccide senza ragione all’interno di un poligono di tiro dove Chris si stava allenando. La sua storia è stata raccontata in “American Sniper”, film del 2014 diretto da Clint Eastwood e interpretato da Bradley Cooper. Oggi, Chris Kyle avrebbe compiuto 45 anni.