Il 19 dicembre del 2015, quando a 92 anni “Madame Claude” si spegne in un ospedale di Nizza, in molti sono convinti che con lei se ne siano andate per sempre storie e vicende che avrebbero potuto sconvolgere il mondo. Si chiamava Fernande Grudet, e sulla sua fanciullezza giravano voci che la volevano discendente ribelle di una nobile famiglia o figlia di un umile venditore ambulante. In qualsiasi caso, Fernande sceglie di fare altro, riassumendo il suo mestiere in una frase: “Ci sono due cose per cui la gente pagherà sempre: cibo e sesso. E io non ero brava a cucinare”. Ma Madame Claude però fa le cose in grande: nel 1961 a Parigi crea la più esclusiva rete di prostituzione al 32 di rue de Boulainvilliers, dove negli anni passano oltre 500 bellissime ragazze che lei educa e fa vestire con abiti sartoriali. Si dice che fra i clienti della più celebre “Maitresse” di tutta l’Europa ci fossero John Kennedy, Gheddafi, Marlon Brando e Gianni Agnelli, solo per citarne alcuni. È il presidente Valery Giscard d’Estaign, alla metà degli anni Settanta, a mettere fine al suo impero: Madame Claude sfugge alla giustizia spostandosi prima in Svizzera e poi in California, dove apre una pasticceria. Inseguita dai servizi di immigrazione americani torna in Europa: nel 2000, dopo aver subito diversi processi e condanne, si ritira a Nizza, dove muore sola e dimenticata da tutti.