Il 13 ottobre 1972, il volo charter 571 della “Fuerza Aérea Uruguayana” decollato da Montevideo e diretto a Santiago del Cile, si schianta sulle Ande, a 4.200 metri di altitudine. A bordo 45 persone, compresa la formazione degli “Old Christians Club”, una squadra di rugby di Montevideo: nello schianto muoiono 29 persone, e per i 16 sopravvissuti inizia una drammatica lotta per la sopravvivenza tra freddo, neve e mancanza di cibo. Uno dei risvolti peggiori, che fece scalpore in tutto il mondo, fu la decisione di cibarsi dei corpi dei compagni per non morire di fame: la vicenda, raccontata nel 1976 nel film “I sopravvissuti delle Ande” e nel 1993 da “Alive – Sopravvissuti”, si è conclusa 73 giorni dopo, il 23 dicembre dello stesso anno, quando due elicotteri di soccorso individuano i resti dell’aereo e i sopravvissuti ormai allo stremo delle forze.