30 aprile 1993, quarti di finale del torneo “ATP” di Amburgo: in campo la 19enne Monica Seles e la tennista bulgara Magdalena Maleeva, decisamente sulla strada della sconfitta al cospetto di colei che in quegli anni era la numero uno delle classifiche mondiali. Sono da poco passate le 17 quando durante un cambio di campo, un uomo riesce a farsi largo fra la folla e affonda 23 centimetri della lama di un coltello all’altezza della scapola della giovane tennista serba, sfiorandole i polmoni. L’uomo, immediatamente bloccato, viene identificato come Günter Parche, 38 anni, uno squilibrato fan di Steffi Graf, la campionessa tedesca che la Seles stava per soppiantare come regina assoluta del circuito ATP. L’aggressore, riconosciuto mentalmente instabile, fu condannato a due anni di libertà vigilata continuando ad alternare ricoveri in case di cura psichiatriche. Andò peggio a Monica Seles: guarita dalla ferita, finì in depressione e ingrassò di 30 kg sparendo dai campi per anni. Riuscì a tornare nel 1996 vincendo l’ultimo Grand Slam della sua carriera: si ritirò nel 2003, ma non fu più capace di ritornare sulla cima della classifica mondiale.