Alle 11:10 del 20 aprile 1999, Eric Harris e Dylan Klebod lasciano le loro auto nei parcheggi della “Columbine High School”. Nei bagagliai hanno un arsenale: fucili a pompa, carabine, pistole, fucili a canne mozze e due bombe al propano da 9 kg che poco dopo piazzano nella mensa con un timer, ma che non esploderanno mai. È l’unica piccola fortuna di un giorno destinato a entrare nella storia come uno dei più sanguinosi massacri scolastici nella storia degli Stati Uniti, insieme alla Bath School del 1927 e al Virginia Tech del 2007. A terra, meno di un’ora dopo, restano 12 studenti e un’insegnante, altre 24 persone sono feriti, qualcuno in modo grave. Nelle drammatiche immagini delle telecamere di sicurezza si vedono i due entrare di classe in classe e trucidare senza motivo chiunque gli si pari davanti. Quando capiscono che gli uomini dei corpi speciali si stanno preparando a fare irruzione, Eric Harris e Dylan Klebod si tolgono la vita sparandosi.