Annie Edson Taylor aveva deciso che il suo 63esimo compleanno doveva essere indimenticabile, per lei e per il mondo intero. Di sfortune fino a quel momento ne aveva vissute abbastanza, con la morte del marito e del figlio, seguite dalla scelta di partire senza una meta da raggiungere, sperando di allontanarsi dai suoi fantasmi. Era stata insegnante, maestra di ballo e poi di canto, ma il 24 ottobre 1901, dopo aver ascoltato tutti quelli che le dicevano di rinunciare, si era calata nel barile che lei stessa aveva progettato e costruito, lasciandosi trasportare verso le cascate del Niagara, il celebre e coreografico salto d’acqua fra Stati Uniti e Canada. Al contrario di tutti gli altri che prima di lei ci avevano provato, di cui erano stati ritrovati gli arti o poco più, Miss Annie sopravvive, guadagnandosi una notorietà che dopo una vita accompagnata dalla sfortuna era suonata come un’autentica rivincita. Ma si trattava di una gloria effimera: ben presto tutti si dimenticarono di lei, che dopo essere stata derubata con l’inganno dei pochi guadagni dalla notorierà, morì sola e in miseria il 29 aprile del 1921.