La sera del 13 gennaio 2012, la “Costa Concordia”, nave della “Costa Crociere” varata nel 2005, era in navigazione da Civitavecchia a Savona per una crociera nel Mediterraneo che prevedeva scali anche a Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Cagliari e Palermo. Alle 21:45, nei pressi dell’Isola del Giglio, la Costa Concordia urta il più piccolo degli scogli de “Le Scole”: la collisione apre uno squarcio di 70 metri nello scafo e la nave imbarca acqua appoggiandosi su un lato del fondale. Le operazioni di evacuazione permettono di mettere in salvo 4.200 persone, ma il conteggio delle vittime risulterà ugualmente tragico, con 32 morti. Le operazioni di rimozione dell’enorme nave, lunga quasi 300 metri, iniziano il 16 settembre del 2013 sotto gli occhi del mondo intero: la Costa Concordia viene raddrizzata e trasferita a Genova, dove è stata smantellata totalmente. Il comandante della nave Francesco Schettino, processato per omicidio colposo, lesioni colpose, naufragio e abbandono della nave, è stato condannato in appello e Cassazione a 16 anni di reclusione.