È la mattina del 1° settembre 2004, primo giorno di scuola in Russia: alle 9:30, mentre è in corso la cerimonia di apertura, con studenti e genitori ad affollare i corridoi e la palestra, un commando composto da 32 fondamentalisti islamici e separatisti ceceni armati e con il volto coperto fa irruzione nella scuola “Numero Uno” di Beslan, città dell’Ossezia del nord, nella regione del Caucaso. Il gruppo di fuoco prende in ostaggio 1.200 persone all’interno dell’edificio scolastico, il cui perimetro viene disseminato di congegni esplosivi. L’assalto si risolverà soltanto due giorni dopo, il 3 settembre, ma con un bilancio pesantissimo: 331 vittime, di cui 186 bambini, e più di 700 feriti.