L’8 settembre 1985, su una radura soprelevata a poca distanza dalla superstrada Firenze-Siena, un cercatore di funghi ritrova i corpi senza vita di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, due turisti francesi: lei è all’interno della tenda, uccisa da quattro colpi di pistola al volto e uno al petto, con la zona del pube e un seno asportati. Quello dell’uomo a poca distanza, freddato anche lui da quattro colpi d’arma da fuoco e diverse coltellate. È l’ultimo delitto accertato del “Mostro di Firenze”, come i media hanno chiamato all’autore, o forse più di uno, di otto duplici omicidi avvenuti nella provincia fiorentina nell’arco di 17 anni, fra il 1968 ed il 1985. L’inchiesta porterà alla condanna dei “compagni di merende” Mario Vanni, Giancarlo Lotti e Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli e morto prima del processo d’appello. Ma il mistero resta.