Era il 25 aprile del 2001, e anche se in Italia, il suo paese, la gente festeggiava l’anniversario della Liberazione, per Michele Alboreto quella era una normale giornata di lavoro: sulla pista di Lausitzring, in Germania, Alboreto stava ultimando i testi delle nuove Audi R8 Sport in vista della “24 Ore” di Le Mans. Su un rettilineo, il pilota italiano perde il controllo: l’auto colpisce una recinzione e si capovolge volando per quasi un centinaio di metri. L’inchiesta stabilirà che Michele Alboreto muore sul colpo, senza neanche accorgersene. Era nato a Milano 45 anni prima e completati gli studi non aveva saputo resistere al richiamo dei motori e delle piste: campione europeo di Formula 3 nel 1980, l’anno successivo passa alla F1, dove disputa 215 GP e sale sul podio per 23 volte, di cui 5 sul gradino più alto. Ancora oggi, è l’ultimo pilota italiano ad aver vinto una gara in Formula 1 alla guida di una Ferrari.