Verso le 18:50 del 15 aprile dello scorso anno, dal sottotetto della cattedrale di Notre-Dame, uno dei simboli di Parigi, si sviluppa un principio di incendio che nel giro di poco si alimenta grazie al legno che compone la vecchia struttura. Nel giro di pochi minuti, il tetto della cattedrale, realizzato con il legno di 1300 querce, è avvolto dalle fiamme, sotto gli occhi sbigottiti di Parigi e del mondo intero, che assiste impotente al crollo della “flèche”, la caratteristica guglia in legno. Più di 600 pompieri di Parigi provano in ogni modo a strappare alle fiamme una delle costruzioni più celebri del pianeta, ma le voci di un crollo imminente e disastroso si rincorrono per ore. Intorno alle 4:00 del mattino, nove ore dopo, il colonnello Gabriel Plus annuncia che l’incendio è finalmente sotto controllo e parzialmente domato. Un anno dopo, la cattedrale è ancora chiusa, ferita e protetta da 40mila barre di metallo.