Derry, Irlanda del nord, domenica 20 gennaio 1972: per le strade una delle tante manifestazioni per i diritti civili. Da una parte giovani disarmati scesi in piazza, dall’altra il 1° battaglione del “Parachute Regiment” dell’esercito britannico. All’improvviso si scatena l’inferno che passerà alla storia come il “Bloody Sunday”, la domenica di sangue. I militari aprono il fuoco contro i manifestanti: 26 persone sono colpite, 14 restano uccise. Il governo di Londra, di fronte a quella che ancora oggi è considerata una delle pagine più inquietanti della storia europea, avvia immediatamente un’inchiesta che assolve l’esercito, mentre una seconda, 25 anni dopo, ne accerterà pesanti responsabilità. La strage provoca lo scioglimento del parlamento di Belfast, ma soprattutto è la scintilla che scatena la furiosa reazione l’IRA.