Freddie Mercury muore per le conseguenze di una broncopolmonite alle 18:48 del 24 novembre del 1991 nella sua residenza al numero 1 di Logan Place, a Londra. Il giorno prima aveva rivelato al mondo di aver contratto l’Aids, mettendo la parola fine al gossip che lo inseguiva dal 1987, quando aveva scoperto la sieropositività. Se ne andava a 45 anni una delle leggende del rock, un vero animale da palcoscenico dotato di una voce inimitabile, capace tanto di conquistare migliaia di persone durante i live dei Queen, quanto di diventare timido e riservato fuori dal palco. Ai funerali, due giorni dopo, partecipano soltanto 35 persone, fra cui Brian May, Roger Taylor e John Deacon, i suoi compagni dei “Queen”, i genitori e la sorella di Freddie, Elton John, Michael Jackson e David Bowie. Le sue ceneri furono conservate per due anni dall’ex fidanzata storica, Mary Austin, che poi si occupò di disperderle secondo quanto previsto da Freddie nel testamento. La sua morte prematura ha significato un enorme passo avanti nella consapevolezza della minaccia dell’Aids in tutto il mondo. Ancora oggi, la sua ultima residenza londinese è meta del pellegrinaggio di fans da tutto il mondo: secondo “Time Out” è il più grande tempio rock di Londra.