Il 28 ottobre di 10 anni fa, il sito “Wikileaks” distribuisce a quattro grandi quotidiani (El Pais, Le Monde, The Guardian e New York Times), ben 251.287 documenti inviati da 274 ambasciate americane al Dipartimento di Stato, a Washington, svelando informazioni considerate “sensibili” per la sicurezza nazionale statunitense. Nella mole dei documenti oltre 133mila sono “non classificati”, 101mila “riservati” e 15.600 “segreti”. Un caso clamoroso architettato da Julian Assange, fondatore del sito, che mette in grande imbarazzo la Casa Bianca. Al termine dell’inchiesta, l’analista dell’intelligence Bradley Manning, una delle talpe interne, fu condannato a 35 anni di reclusione, mentre Assange si è barricato per sette anni nella sede londinese dell’ambasciata dell’Ecuador: è stato arrestato con un blitz delle forze dell'ordine l’11 aprile 2019 e si trova tutt’ora rinchiuso in un carcere britannico, in attesa che di una decisione sulla controversa richiesta di estrazione degli Stati Uniti.