Alle 9:07 ora di Mosca del 12 aprile 1961, la navicella “Vostok 1” si stacca dal suolo: a bordo il maggiore Jurij Gagarin, il primo uomo nella storia dell’umanità a volare nello spazio. Gagarin compie un’orbita ellittica completa intorno alla Terra, raggiungendo i 302 km di altitudine ad una velocità di 27.400 km/h. Durante il volo, guardando quello che mai nessuno prima di lui aveva mai visto, commentò: “La terra è blu e da quassù non ci sono confini: è meravigliosa”. Dopo 88 minuti di volo la capsula, controllata dalla base, aziona i retrorazzi per rientrare nell’atmosfera terrestre. Il volo termina alle 10:55 in un campo a sud della città di Engels, più a ovest del punto prestabilito. Al ritorno fu acclamato come un eroe: decorato da Chruscev, chiede di lavorare come consulente alle missioni spaziali sovietiche, sperando di riuscire a tornare a guardare la Terra da lassù. Muore il 27 marzo del 1968, a soli 34 anni, sette anni dopo la sua impresa, schiantandosi al suolo con un piccolo caccia Mig-15UTI. Le sue ceneri riposano nelle mura del Cremlino.