Mentre il mondo dell'auto si accapiglia su questioni come batterie, velocità, percorrenza e durata, ci sono dettagli che sembrano restare un po' a margine, malgrado siano di vitale importanza per qualsiasi speranza di uno sviluppo massiccio dell'elettrico. Ad esempio le colonnine di ricarica: se il pianeta la settimana prossima decidesse compatto di passare alle vetture plug-in, "fare il pieno" di energia diventerebbe un problema serio, visto che le colonnine sono ancora troppo poche per non sentirsi un esploratore nel deserto, rimasto senz'acqua e con poche speranze di trovare una fontanella.
Ma da Londra, beati i primi, arriva un'idea così semplice da sembrare un'autentica rivoluzione: trasformare i lampioni dell'illuminazione pubblica in singole stazioni di ricarica. Così facile da imbarazzare perfino chi finora si sforzava di rintracciare aree e zone dove poter installare nuove colonnine, al saldo dell'arredo urbano.
L'idea, immediatamente sposata dalla capitale inglese, arriva dalla "O.V.O.", un'azienda specializzata nel campo dell'energia che grazie alla collaborazione tecnologica della tedesca "Ubricity", ha messo a punto i "SimpleSocket", lampioni di ricarica che per di più prendono l'energia da fonti rinnovabili.
Fra i primi ad adottare il sistema due centralissimi quartieri londinesi: il Royal Borough of Kensington ed il Chelsea Council. Proprio lì, entro la fine del prossimo gennaio, inizierà una fase sperimentale con la "modifica" di 50 lampioni, trasformati in "SimpleSocket" pronti all'uso.
Una scelta logistica niente affatto casuale, visto che i due quartieri londinesi sono quelli in cui, stando alle statistiche, si aggirano più veicoli elettrici. E molti di più sarebbero, è emerso da un recente sondaggio, se l'accesso alla ricarica fosse più semplice e soprattutto pubblica e alla portata di tutti, visto che le splendide case vittoriane della zona non prevedono box. Un trend di crescita che, visto nel suo totale, in Gran Bretagna si stima possa raggiungere il milione di veicoli elettrici entro il 2022.
Insomma, strada spianata per i "SimpleSocket", disponibili 24 ore su 24 e il cui utilizzo è già pianificato su due diverse formule di abbonamento: noleggiare il cavo di connessione con contatore digitale a 199 sterline, a cui aggiungere un abbonamento mensile a 7,99, oppure acquistarlo a 299 e a quel punto spendere soltanto per il consumo di energia, quantificato in 0,19 sterline per kWh. Ad entrambe le formule bisogna comunque aggiungere una sterlina a ricarica e un'altra ogni ora successiva alle 24 h di collegamento. Per tener d'occhio i costi e individuare i lampioni di ricarica liberi, sarà sufficiente collegarsi ad una app creata per l'occasione. E non finisce qui: il prossimo anno sarà introdotto un nuovo sistema "V2G", che permette tanto di acquistare quanto di vendere ad altri l'energia prodotta dal proprio veicolo.