Veronica Didusenko ha tutto quello che una miss deve avere: è alta, bellissima, un fisico perfetto su occhi azzurri e capelli castani. Nel settembre del 2018, a 23 anni, nel mezzo di una promettente carriera da modella, viene eletta “Miss Ucraina”, accedendo di diritto alle fasi preliminari di “Miss World”, “Miss Earth” e “Miss International”, le tre selezioni che decretano la donna più bella del pianeta, in programma a Londra il prossimo 14 dicembre. A impressionare la giuria non è solo la bellezza folgorante di Veronica, ma anche il suo impegno in un progetto di beneficenza, “Young Einstein Ukraine”, un’iniziativa riservata ai piccoli ospiti degli orfanatrofi del Paese che siano particolarmente inclini alla matematica e alle scienze, per sviluppare le loro capacità e supportarli anche economicamente in un percorso di studi che possa garantire loro un futuro.
Ma quattro giorni dopo aver conquistato l’ambito titolo di donna più bella dell’Ucraina, il comitato organizzatore comunica a Veronica la squalifica inappellabile, invitandola a riconsegnare la corona e il premio, pari a 12mila dollari (10.800 euro circa). Motivo: Veronica è divorziata e ha un figlio piccolo, Alexander, avuto quando aveva 18 anni. Le regole di Miss Mondo, afferma il comitato, sono chiare e ben precise riguardo al passato delle concorrenti, che non devono aver contratto matrimoni e men che meno essere madri: “La signorina Didusenko ha fornito informazioni false sulla domanda di iscrizione”.
Ma Veronica non ci sta: convoca una conferenza stampa in cui spiega l’intenzione di intraprendere un’azione legale, supportata dall’avvocato Ravi Naik, specializzato nei casi di violazione dei diritti umani. Nel corso della conferenza, Veronica ha tuonato contro i regolamenti dei quattro maggiori concorsi di bellezza al mondo, altamente discriminatori: “Per quale motivo una donna dovrebbe essere esclusa solo perché è una madre? Essere mamma non ha alcuna implicazione sulla mia capacità di essere una modella professionista o sul mio lavoro. Sono regole che non hanno senso, e dal 2010 esiste l’Equality Act, una legge sull’uguaglianza che protegge da discriminazioni basate su caratteristiche come il matrimonio, la maternità e il sesso”.
Subito dopo, la modella lancia le stesse accuse attraverso i propri canali social, aggiungendo che il suo obiettivo non è riavere la corona, ma semplicemente cambiare delle regole altamente discriminanti che riguardano anche l’età, l’altezza e lo stile di vita. Veronica ammette anche di aver omesso nella domanda il dettaglio di essere madre e single, anche perché in nessuna parte del form era richiesto espressamente.
La replica del comitato organizzatore, attraverso le parole di Yuri Ageiev, il patron del concorso, è stata quasi immediata: “Veronica Didusenko era a conoscenza delle regole e le ha accettate. L’impegno a cui il concorso sottopone le ragazze è stressante, sono costrette a stare lontane da casa per giorni, soggette a ritmi e assenze che possono avere impatti negativi su un bimbo piccolo, privato dell’amore della madre per chissà quanto tempo”.
Altrettanto veloce la replica di Veronica, che ha bollato come “poco convincenti le argomentazioni: immaginate se fosse capitato a Serena Williams mentre sta per giocare a Wimbledon e improvvisamente scopre che le nuove regole escludono le madri dalle competizioni, cosa succederebbe?”.
Nata e cresciuta a Kyev in una famiglia benestante, nel 2010 Veronica Didusenko ha vinto una borsa di studio per frequentare la facoltà di Meccanica e Matematica presso l’esclusiva “Taras Shevchenko National University of Kyiv”, dove si laurea con una tesi sui “sistemi a impulsi per la soluzione di equazioni lineari integro-differenziali”.
Inizia la carriera di modella per puro caso a 18 anni, convinta da una vicina di casa, scout per l’agenzia “Faces”: la nuova vita di Veronica diventano le capitali mondiali della moda, da Parigi a Milano, da Londra a New York, dove diventa il volto per le campagne di marchi come “Escada” e “John Galliano”.