A metà fra una fake news e una pura provocazione, la vicenda delle “Jesus Sneaker”, come sono state ribattezzate, ha un peso specifico utile a capire questi anni strani. Il paio di scarpe blasfeme hanno un crocifisso dorato fra i lacci, l’interno in rosso cardinalizio, la suola con lo stemma Vaticano, una citazione del Vangelo sul retro (“Matteo 14:25”) e addirittura 60cc di acqua benedetta del Giordano nelle suole. Si tratta di una rivisitazione della classica “Air Max 97” bianca, uno dello di successo della “Nike”, ma il colosso americano dell’abbigliamento sportivo si è affrettato a prendere le distanze: noi non c’entriamo.
A crearle è stato Daniel Greenberg, direttore commerciale della “MSCHF”, un brand con sede a Brooklyn che al “New York Post” ha svelato l’arcano: “Volevamo dimostrare l’assurdità delle collaborazioni e delle capsule collection nel mondo della moda, così ci siamo chiesti: come sarebbe stata una partnership con Gesù Cristo, una delle persone più influenti della storia?. Io sono ebreo, e l’unica cosa che sapevo di Gesù è che ha camminato sull’acqua”. Soltanto una provocazione quindi, tradotta però in una vera limited edition che, a parte qualche esemplare regalato a influencer e Youtuber, è andata esaurita nel giro di 24 ore sul sito StockX, malgrado i 3.000 euro del costo.
E non è finita qui: l’azienda promette nuove sneaker – e provocazioni – ogni due settimane.